
Come funziona
In Uruguay, ciascun cittadino maggiorenne può registrarsi per comprare cannabis. Aiutate dalla tecnologia del riconoscimento delle impronte digitali, le persone possono acquistare fino a 40 grammi al mese per uso personale. Gli utenti registrati – finora quasi 5.000 – possono comprare pacchetti sigillati da 5 grammi al prezzo di 6,50 dollari l’uno. Uno dei primi a cogliere l’opportunità è stato Xavier Ferreyera, un dipendente pubblico trentaduenne. “Ora ci troviamo ad un punto in cui è garantita la libertà di consumo”, afferma in fila in farmacia per acquistare il suo primo pacchetto. Per i farmacisti come Sebastian Scaffo, che gestisce una delle 16 farmacie del Paese autorizzate a vendere la sostanza. Durante la prima ora ha venuto 15 pacchetti. I fumatori possono scegliere tra due marchi – “Alfa 1”, una varietà indica che rilassa i fruitori e “Beta 1”, la specie di cannabis sativa più energizzante. Entrambe le varietà hanno un contenuto relativamente basso di tetraidrocannabinolo (THC).
Vendita non autorizzata a stranieri
La sua produzione sarà attentamente monitorata per prevenire la vendita a stranieri o a persone che lasciano il Paese, fa sapere il governo. La legislazione originaria sostenuta dal governo risale ai tempi della presidenza di Jose Mujica, un ex guerrigliere di sinistra che ha supportato una serie di riforme progressiste in Uruguay. Ma l’autorizzazione alle farmacie per la vendita della cannabis – inizialmente prevista per la fine del 2014 – è stata posticipata più volte. Da allora, altri Paesi latinoamericani si sono avvicinati all’autorizzazione dell’uso della cannabis a scopo terapeutico. Alcuni stati USA hanno legalizzato l’uso ricreativo e il Canada dovrebbe legalizzare la sostanza il prossimo anno.
di Malena Castaldi
(Versione Italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
